DENNIS FANTINA L’UNICO VINCITORE DI SARANNO FAMOSI

Dennis Fantina, il vincitore della prima edizione di Saranno Famosi, oggi noto come Amici, è protagonista di Tale e quale show su Rai1. A noi racconta come si è evoluta la sua carriera, cosa è cambiato nella sua vita privata, nell’arco di venti anni.

Dennis, da semplice osservatore, a tuo parere in che cosa è cambiato il programma nel corso di tanti anni?

Il format ovviamente si è evoluto, perché la gente vuole vedere sempre qualcosa di nuovo. È la conseguenza di tutti i programmi.

Nelle ultime edizioni pensi sia stata data maggiore possibilità, soprattutto ai cantanti, di firmare un contratto discografico una volta terminato il programma, rispetto alle prime edizioni?

Dall’anno in cui ho partecipato io fino all’edizione di Marco Carta, non era previsto di dover finalizzare la partecipazione dei protagonisti alla realizzazione di un lavoro discografico. Probabilmente in seguito all’avvento di altri talent show, che invece hanno proposto un modello di intrattenimento diverso, anche la produzione di Amici si è adeguata coinvolgendo per esempio i discografici.

Hai pubblicato diversi album. Qual è la stata tua evoluzione artistica?

Il primo album era in un certo senso la naturale conseguenza della vittoria di Saranno Famosi. C’erano delle collaborazioni importanti: Mango, Elisa, Celso Valli, la Caselli che lo ha prodotto. Il secondo album è stato prodotto da radio Italia, e da quell’album è stato estratto un singolo, Non basti tu, presentato ed in seguito scartato dalla direzione
artistica del Festival di Sanremo. Nonostante tutto abbiamo deciso di lanciarlo ugualmente, contemporaneamente a tutte le uscite discografiche del Festival, ed è rimasto a lungo nelle classifiche. Il terzo disco è stato curato per nove mesi,
durante i quali sono rimasto in studio di registrazione con arrangiatori, produttori, musicisti e autori. In quel lavoro i
testi sono la parte fondamentale del disco, perché ogni canzone ha un senso compiuto.

Nella tua carriera ti sei dedicato al musical. Come ti ha formato
artisticamente quella esperienza?

Il musical è stata un’esperienza fantastica. Da Saranno Famosi effettivamente non uscivo preparato al cento per cento, come accade a chi studia per anni recitazione e danza, quello era un programma televisivo, con dei tempi di apprendimento completamente ristretti perché bisognava adattarsi parallelamente ai tempi televisivi.

Come mai non hai proseguito per questa strada?

Proprio per questi motivi appena elencati. Non potevo permettermi di fare l’attore teatrale, partecipare ai casting, solo se per sei mesi avevo fatto Grease a teatro.

Una grande lezione di umiltà da parte tua…

Non lo so. Ma io do molto peso all’arte che una persona studia. Posso dire con fermezza di essere una cantante, potrei essere in grado di dire delle battute ma non per questo sentirmi un attore.

Dopo la tua vittoria continui a guardare ancora Amici?

Dopo la mia edizione, ho seguito solo la prima settimana della seconda edizione perché sapevo di dover fare un stage coi nuovi ragazzi, e poi non l’ho più visto. Non è il tipo di programma che io seguo, ma senza provocazioni a nessuno.

Come Dennis lontano dal palcoscenico?

Pigiama e ciabatte, come tutte le persone di questo mondo.

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