IL GARBO DI SANTIN FIORILLO METTE D’ACCORDO TUTTI

Santin Fiorillo esperto di cronaca rosa di altri tempi, e non solo, anche di moda e costume.

Ne ha dato dimostrazione nel programma del pomeriggio di Rai uno Io e Te condotto da Pierluigi Diaco, durante il quale, oltre a parlare di dive e amori destinati a durare nel tempo, ha sfoggiato mise glamour e chic che contraddistingue il suo definirsi  “Muse et Icône”.

Santin hai avuto un punto di riferimento importante a cui devi i tuoi esordi in tv. Che significa lavorare al fianco di un grande come Maurizio Costanzo?

Iniziare a lavorare nel mondo della televisione con Maurizio Costanzo è un vero privilegio.Sono stato molto fortunato rispetto a molti altri miei colleghi ad iniziare la mia carriera televisiva al fianco di uno dei più grandi giornalisti della televisione italiana.

Come è avvenuto il vostro incontro?

Io scrivevo per un giornale locale a Salerno che si chiama Cronaca del Mezzogiorno e mi occupavo di teatro, e decido di partecipare ad un corso per autori e sceneggiatori tv diretto da Maurizio Costanzo. terminata questa specializzazione Costanzo chiese a pochi di noi se avessimo avuto piacere a proseguire in questo ambito. Io risposi di si, ed iniziai a collaborare ad una trasmissione da lui condotta, un esperimento di Canale 5 chiamato “Tutte le mattine”. Da li in poi si sono susseguiti altri programmi sempre al suo fianco, ed ho fatto anche il programma su Rai Radio 1 “L’uomo della notte”, esperienza molto formativa perchè era la prima volta che un ragazzo giovane si occupava di un programma radiofonico. Eravamo io, Maurizio Costanzo e la regista a Saxarubra. C’era grande responsabilità, ma anche grande divertimento nel lavorare con lui.

Che rapporto hai stabilito con lui?

Gli ho rotto sempre le scatole in maniera simpatica perché gli chiedevo di raccontarmi aneddoti riguardanti cose del trapassato remoto ( ride ndr ).

Il tuo lavoro di casting director si svolge prettamente dietro le quinte. Come é avvenuta la scelta di passare davanti alla macchina da presa?

Pierluigi Diaco mi aveva chiamato a lavorare principalmente come casting director per la prima edizione del suo programma Io e te, ma durante una riunione mi aveva svelato di aver pensato a me per porre una domanda irriverente agli ospiti in studio. Inizialmente avevo rifiutato perchè per me era importante scindere il lavoro di casting da quello prettamente televisivo, ma alla fine dopo un pò di tempo ho accettato perché non solo era intervenuto il produttore, ma anche Costanzo mi aveva suggerito di farlo e di divertirmi senza esagerare.

Perché temevi di metterti in gioco?

Non volevo che la gente pensasse che mi ero montato la testa.

Alla fine però sei riuscito a superare queste incertezze e abbiamo visto tutti che ti sei divertito…

Assolutamente si. Dalla prima puntata in cui era ospite Iva Zanicchi è stato sempre un crescendo. Terminata l’edizione estiva Diaco mi chiese di continuare anche per l’edizione invernale con una rubrica tutta mia nella quale avrei raccontato storie d’amore. Tra l’altro mi sono laureato in Storia del giornalismo con una tesi sulla cronaca rosa, pertanto trovavo la sua proposta nelle mie corde, ed ho continuato a farlo anche nell’edizione dell’estate 2020.

Hai una predilezione per le Dive di altri tempi. Qual è la tua preferita?

La prima Diva di cui ho letto il libro sul letto di mia nonna in un giornata di pioggia autunnale è stata Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany, e da li ho scoperto anche il film che è diventato il mio preferito in assoluto. Poi ci sono anche le Dive italiane, tra cui Sandra Milo. Di recente ho trovato su una bancarella di libri in zona Prati Ciao Federico, il libro che lei aveva scritto per Federico Fellini, che lui aveva fatto ritirare dal mercato perché era ancora in vita sua moglie, Giulietta Masina. Ma l’ho letto con grande passione perché ci sono delle pagine degne di un grande erotismo letterario, e mi sono complimentato con Sandra per questo motivo.

In cosa ritieni che sia cambiata la televisione italiana?

Penso che sia cambiato il modo di vivere, la mentalità, il consumo ma anche la predisposizione del pubblico. Il Divismo è fatto anche di assenza. Le persone si incontravano alla première di un film, o in occasione di un’intervista televisiva, pertanto in occasioni del tutto sporadiche. C’è anche da considerare che oggi ci sono molto meno Dive rispetto a un tempo. Una Diva che rimane per me ancora intoccabile è Monica Bellucci: io ricordo di averla incontrata anni fa e di aver percepito la sua presenza appena entrata nella stanza.

Che cosa differenzia una Diva dalle persone comuni?

La mia idea di eleganza e di femminilità è datata. Una donna per me deve essere elegante, non solo per ciò che concerne l’abito che indossa, ma anche nel modo di porsi, e questo diventa sinonimo di femminilità.

Una persona così amante del passato come te che uso fa dei social?

Io posto spesso delle foto divertenti ispirate alle copertine di Vogue, Baazar ma ovviamente in maniera molto divertente. Io ammiro chi è riuscito ad inventarsi un lavoro attraverso i social.

Gli outfit glamour e chic che sfoggi davanti alla telecamera come nascono?

C’è sempre uno studio ricercato che fa comunque riferimento allo stile retrò: il mocassino, il papillon, la camicia. Sono stato fortunato ad aver incontrato la costumista Antonella Amato con la quale ci siamo confrontati e abbiamo capito che il look “caprese” durante il periodo estivo mi si addice. Il mio punto di riferimento per intenderci è rappresentato da Raffaele La Capria e Alberto Moravia e tutto quel mondo lì, ma oltre a questo ho voluto ispirarmi alla costa azzurra, e così abbiamo deciso di adottare una base di colore blu, e poi abbiamo giocato alternando altri colori. Una volta aveva letto una biografia di Marlene Dietrich in cui si raccontava che prima di accettare un ruolo di un film, discuteva degli outfit che avrebbe indossato. la stessa cosa ho fatto io ( ride ndr ) quando mi hanno chiesto di lavorare davanti alla telecamera.

Ti rivedremo prossimamente in tv?

Non so. Per il momento Pino Strabioli mi invita a Il caffè di RaiUno perchè si diverte nel sentirmi recensire i romanzi delle donne.

Sir Flavio Iacones

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