L’estate di Giulia Di Stefano

Agorà estate,2025

Dieci anni trascorsi tra servizi sul territorio, dirette dai Palazzi della politica, incarichi impegnativi e traguardi inattesi: un percorso che l’ha fatta crescere come cronista, giornalista parlamentare, inviata e ora, per la prima volta, anche conduttrice. Un bagaglio di esperienze che si riflette nel suo stile diretto, dinamico, nella capacità di improvvisare senza mai perdere di vista la sostanza dell’informazione e nella voglia costante di confrontarsi con nuovi ruoli e responsabilità.

Giulia, quali sono stati i momenti più significativi della tua carriera fino ad oggi?

Io sono in Rai da 10 anni, sono entrata con il concorso del 2015 e mi sono fatta la gavetta pura: Tg regionale, sono andata in Molise per due anni e mezzo a Campobasso, poi sono tornata, ho fatto quattro anni a Rai Parlamento, in maniera un po’ inaspettata perché io non è che mi fossi occupata prima di politica in senso stretto, però insomma in quattro anni di Rai Parlamento siccome mi occupavo delle dirette dall’aula, quindi cose molto anche settoriali, specialistiche, mi sono fatta una buona esperienza nel campo della politica e poi sono passata nel 2023 al Tg2 con Preziosi, che era stato già mio direttore a Rai Parlamento, il quale ovviamente mi ha messo alla redazione politica, vista insomma la mia esperienza e nello specifico mi ha affidato Palazzo Chigi. 

Che cosa ti ha insegnato questo percorso di dieci anni?

Seguire Palazzo Chigi, che diciamo è un tipo di lavoro molto impegnativo per cui serve innanzitutto essere svegli, pronti, molto veloci anche nel lavorare, perché a volte quando stiamo pure fuori a seguire la Premier devi fare pezzi collegamenti all’ultimo, devi essere molto rapido e io con le dirette me la sono sempre cavata molto bene, nel senso che prima della Rai comunque avevo fatto delle sostituzioni a Sky Tg 24, che è una grossa scuola per quanto riguarda le dirette. Onestamente io non l’avevo chiesto di seguire Palazzo Chigi, però mi è stata affidata questo incarico di responsabilità all’interno del giornale e l’ho iniziato a fare con piacere perché a me piacciono sempre le nuove sfide e poi adesso dopo praticamente neanche due anni che seguivo Palazzo Chigi. 

Come è arrivata alla conduzione di Agorà Estate su Rai 3?

Mi è arrivata questa telefonata del tutto inaspettata dal direttore degli approfondimenti Paolo Colzini, che è stato anche mio professore al master di giornalismo alla Lumsa e quindi ci conosciamo da oltre dieci anni. 

E come hai reagito a questa telefonata?

Io non è che avessi chiesto di condurre qualcosa,insomma non era nei miei piani, infatti avevo fatto pure il piano ferie, invece mi conosce molto bene sapeva che io ero una che comunque era capace andare in diretta, che ero una diciamo molto smart. 

In un certo senso ha quasi creduto più lui in me che io in me stessa nel  senso che è sempre così, però non ci avevo mai pensato alla sfida della conduzione di un programma, perché comunque stavo seguendo Palazzo Chigi, però mi è arrivata  questa opportunità e io ovviamente diciamo l’ho accolta a braccia aperte proprio per quel motivo che ti dicevo prima, cioè che mi piacciono le novità e le nuove sfide e quindi sono arrivata qua.

Ci sono chiaramente molti programmi di approfondimento politico, ma qual è la caratteristica che contraddistingue la tua conduzione di Agora Estate? 

È vero, ci sono diverse trasmissioni di approfondimento, noi ad esempio la mattina andiamo in onda con il competitor che su La7 è Coffee Break. Ma la mia è una trasmissione dove insieme agli autori, che sono una squadra veramente fantastica e anche molto unita, perché è la stessa squadra che a rotazione fa pure Agora Inverno, quindi sono molto affiatati e di esperienza, è una bella macchina. Ciò che contraddistingue Agora Estate è che ci sta anche questa interazione molto forte tra me e Marco Carrara, che si occupa di alcune cose più specifiche tipo i contenuti video, social, ogni tanto lui fa degli spazi suoi, delle interviste di argomento un po’ più non strettamente politico, però questa dinamicità della palla che passa tra me e Marco è una caratteristica che secondo me dà freschezza al programma.

Come selezionate gli argomenti e gli ospiti da portare in trasmissione?

A livello contenutistico si cerca sempre di mantenere il livello molto alto per quanto riguarda la selezione degli ospiti e degli argomenti,  noi abbiamo iniziato quest’estate esattamente in concomitanza con l’inizio della guerra con l’Iran, per cui i primi dieci giorni sono stati pazzeschi perché c’era questa guerra, il pericolo dell’atomica, e quindi tutta la prima parte della trasmissione ci sono i temi internazionali che comunque tra i dazi, l’Ucraina, continuano a essere elementi del mio piano, e quindi è molto di alto livello nel senso che approfondiamo tutta la parte internazionale nella prima parte con analisti, giornalisti, tanti collegamenti con i corrispondenti rai in giro, e poi tutto il resto della puntata comunque dipaniamo questi temi  anche nell’attualità politica di casa nostra con il dibattito politico più classico con i politici e i giornalisti d’area in studio, intervallati ovviamente da collegamenti e servizi che realizzano i nostri inviati per raccontare il paese reale.

Quali sono le strategie che adottate per tenere incollato il pubblico durante il periodo estivo, quando l’attenzione può essere più bassa?

Oltre ad approfondire i temi più classici del format con analisti, giornalisti, persone di livello,  cerchiamo, anche tramite contributi video, alcuni approfondimenti al led wall con esperti di settore, di dare delle pillole anche di informazione per il pubblico. Qualche volta è capitato anche, e penso che ricapiterà magari ad agosto, di fare temi un po’ più, tra virgolette, leggeri, come l’overturism, oppure come già fatto anche un giorno abbiamo parlato delle nozze di Jeff Bezos a Venezia,  ovviamente tra ironia e risvolti un po’ più di attualità, le proteste che c’erano state, insomma ricapiterà anche di affrontare temi più di attualità, non proprio strettamente politica o internazionale.

Come ti prepari ogni giorno per affrontare una diretta su temi di attualità così complessi?

Mentalmente non si stacca mai del tutto, nel senso che tocca lavorare anche dopo la diretta perchè facciamo la riunione per il giorno dopo. (Quindi, diciamo, concretamente si lavora fino all’ora di pranzo, almeno io, perché poi ovviamente gli autori, il desk, i produttori lavorano anche nel pomeriggio. La sera tra le chat, i telegiornali che bisogna guardare per rimanere informati, si lavora sempre.  La sera c’è una prima lettura del copione per il giorno dopo e poi la mattina io mi sveglio molto presto e poi alle 5.30 sono già a via Teulada, si fa la rassegna stampa, quindi si leggono tutti i giornali, si fa una riunione di scaletta per mettere a punto le ultime cose. Appena ho iniziato, essendo nuova in questo mondo delle trasmissioni e della conduzione, sapevo che avrei avuto una scaletta e un copione, cma già dalla prima puntata mi sono resa conto che in realtà la scaletta è solo un appoggio schematico, per gli snodi della trasmissione. Poi in studio c’è l’autore che ovviamente ci segnala il resto: quando entra l’ospite, quando deve andare in onda la pubblicità, etc. 

Per i contenuti invece vado molto in autonomia, c’è molta libertà, le domande delle interviste le faccio fondamentalmente a braccio, mi segno gli argomenti, la mattina se vedo degli articoli interessanti sui giornali mi appunto delle cose, e poi con gli ospiti cerco di creare un dialogo molto attivo, dinamico, fresco. La verità è che diventa anche un po’ difficile stare dietro una scaletta considerato che c’è un mondo che  cambia fuori, no? 

Cosa ti sta insegnando a livello proprio personale e professionale questa nuova esperienza? 

Allora dal punto di vista professionale rispetto al lavoro a cui ero abituata al telegiornale,mi sta insegnando ad essere più spontanea o meglio non è che me lo sta insegnando,  lo sta tirando fuori, perché io sono una persona fondamentalmente piuttosto anche di  carattere espansiva, non sono una persona molto formale, però per lavoro tra il Parlamento e ilTg2 Palazzo Chigi lo sono dovuta diventare, quindi adesso diciamo la conduzione del programma sta  tirando fuori da parte un po’ più colloquiale, un po’ più fantasiosa di me, insomma sto tirando fuori la mia personalità e questo insomma è una cosa che mi piace molto.  Poi mi sta insegnando ovviamente ad essere anche ancora più elastica, perché in due ore di diretta ci stanno inconvenienti, quindi devi essere sempre pronto al cambio di programma, quindi devi affinare la reattività. 

Terminata l’esperienza di Agora Estate, ti piacerebbe condurre un programma diverso?

Mi piacerebbe avere l’opportunità di continuare su questa strada, sicuramente mi piace la formula del talk show, di avere le persone anche in studio, quindi di gestire un dibattito e di fare le interviste, nel mio caso più di taglio di attualità politica internazionale. 

Considerate le ferie saltate, appena finirai di lavorare dove intendi andare per rilassarti?

Io ho due bambini piccoli, 3 e 5 anni, e per quest’estate li abbiamo un po’ dovuti organizzare per tamponare la situazione, ho tanto aiuto da parte dei miei genitori, i miei suoceri, i campi estivi, così ce l’abbiamo fatta, però ovviamente a settembre una soluzione tra mare e montagna la troveremo. Abbiamo una casetta a Terracina, qualche giorno ce lo faremo lì e probabilmente stiamo pensando a una bella crociera 

perché degli amici anche con bambini l’hanno fatta e si sono trovati bene e tutto sommato abbiamo detto forse quest’anno è l’anno giusto per provare una vacanza del genere.