“Bad Girl”, fuori il singolo di Vera Dragone che uscirà sulle piattaforme il 30 maggio a mezzanotte

Una donna stanca d’esser confinata negli stereotipi in cui spesso si ritrovano incastrate le donne.
È questo il tema al centro del brano “Bad Girl”, primo singolo di Vera Dragone, poliedrica artista dall’animo swing, che ama definirsi ironicamente “una showgirl con del talento”. Brava moglie, brava madre, brava donna. Il punto di vista che un uomo può avere di una donna, decade rivelando la totale inconsapevolezza che un genere ha dell’altro. Il pezzo d’esordio di Vera Dragone racconta di una donna con l’attitudine al comando, forte e che sa mostrare il suo lato “bad”, quello che magari un uomo non si aspetta da lei, immaginando la sua donna più accondiscendente. La protagonista del brano è indipendente e, attraverso questa figura, Vera e gli autori del testo hanno voluto raccontare il punto di vista di una femminilità espressa, che non deve chiedere il permesso per lasciarsi andare alle sue abitudini sessuali, che sa “usare” il proprio corpo come vuole e che manifesta fino in fondo una forte personalità.
Il tutto è visibile nel videoclip diretto dal regista Tommaso Rossellini, nipote del celebre Roberto, al link:
“Spesso al giorno d’oggi dalle donne ci si deve aspettare di tutto. Badare alla famiglia, totale dedizione ai bisogni degli altri prima dei nostri, una carriera di successo e magari anche una forma fisica invidiabile. Invece ci esauriamo e ci mettiamo in secondo piano, facendo attenzione solo al carico mentale che ci ha lasciato quella cultura ormai obsoleta della ‘donna sottomessa in generale a tutto e a tutti’. Quella stessa cultura che ha trasformato gli uomini in valorosi e meritevoli lavoratori e le donne in maniache del perfezionismo, pur di far riconoscere il proprio lavoro. Ho trovato sin da subito una forte assonanza con questo brano: anche io sono una donna che si è autodeterminata, che ha fatto scelte se vogliamo da un certo punto di vista ‘estreme’. Spesso anche io incappo in giudizi moralizzanti. Ho un compagno più grande di me di vent’anni, e spesso è facile cadere nel luogo comune del tipo ‘stai con lui perché ti mantiene’. Lascio però che la mia storia parli per me. Insieme abbiamo aperto un locale di burlesque dove le donne si mostrano da regine del palcoscenico, senza mai esser condizionate dallo sguardo maschile. Padrone di loro stesse fino in fondo, non più l’oggetto di sguardi bramosi ma il soggetto che si afferma sul palco e dal palco ti seduce e ti possiede con la sua arte”, racconta Vera Dragone parlando del suo primo singolo “Bad Girl”.
Il brano è scritto da Raffaele Viscuso, compositore e produttore discografico di lungo corso, che ha scritto tra gli altri, per Bobby Solo, Luca Madonia, Platinette e con i suoi testi h preso parte a programmi televisivi, come Sanremo Giovani e Amici di Maria de Filippi. “Ho conosciuto Raffaele sui social e da subito ci siamo trovati bene, umanamente e professionalmente, così abbiamo deciso di collaborare. Lui scrive e compone ad hoc sugli artisti che sceglie e devo dire che ‘Bad Girl’ mi ha colpito immediatamente, non solo perché mi piaceva dal punto di vista musicale, ma perché sentivo mio il tema di cui parlava. Insieme stiamo lavorando a un disco che metterà al centro le donne e i loro molteplici universi. ‘Ma quanto mi ghosti’, sarà il titolo del prossimo singolo in arrivo e sappiamo già che sarà una hit”, conclude la cantante e attrice pensando già al prossimo capitolo musicale tutto da scoprire.
Un’attrice che sa cantare. Una cantante che sa recitare e perché no, anche condurre. Vera Dragone è “Una Showgirl con del Talento”, un claim dalla eco ironica che promette qualcosa al pubblico, ma cosa esattamente? E tra le prime promesse che Vera fa quando la si vede su un palco, c’è proprio quella del “talento”, parola che in Italia non è quasi mai associata a quella di “showgirl”. Eppure, osservandola sullo stage, tra le luci di un tempio artistico come il suo Ellington Club che si è costruita nel cuore di Roma e in cui il valore assoluto è quello del varietà, si sentono gli echi di mostri sacri della ribalta. Artisti dai nomi che fanno rumore come Raffaella Carrà, o come Renzo Arbore, ultimo tra i mattatori e artisti più influenti dello spettacolo italiano, con cui Vera ha avuto l’onore e il piacere di collaborare. E Vera Dragone nella sua massima espressione artistica, quella del live, è decisamente “arboriana”, un’altra parola che diviene un vanto per chi del palco ne ha fatto la propria casa. Artista poliedrica, di origini calabresi ma romana d’adozione. Nipote del celebre documentarista Vittorio de Seta, ha forgiato la sua spina dorsale attoriale su cui poggia tutto il resto, all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma. Ha studiato con Anna Marchesini, Luca Ronconi e Valerio Binasco e così, nuovamente tornano i nomi, come fari di luce nella notte che Vera vive con la sua arte, regalando performance di spettacolo che non sono ritrovabili da nessuna parte se non nel quartiere Pigneto, dove insieme al compagno di vita e di palco Alessandro Casella, ha eretto la sua casa artistica. Un club che gestisce come un luogo magico, una navicella che viaggia indietro nel tempo e, sempre nel tempo, ha incontrato il gusto raffinato di gente come Wes Anderson, che ogni volta che è a Roma non manca mai di farvi visita.