Lunetta Savino a Belve: un’intervista senza filtri tra carriera, trasgressioni e ironia

Lunetta Savino a Belve: "Da giovane ho fatto sesso a tre ...

L’attrice, nota al grande pubblico soprattutto per il ruolo di Cettina in Un medico in famiglia, ha ripercorso le tappe salienti della sua carriera, svelando aneddoti inediti e riflessioni sulla condizione delle donne nel mondo dello spettacolo1.

I retroscena teatrali: la “professoressa di fellatio”

Uno dei momenti più discussi dell’intervista è stato il racconto della sua esperienza nello spettacolo teatrale Prova orale per membri esterni, dove interpretava una professoressa del “centro sperimentale di pompinologia”, ovvero un’insegnante di fellatio. Savino ha ammesso di aver impiegato due mesi per decidere se accettare quel ruolo, tanto era il timore di affrontare un tema così forte, ma alla fine ha scelto di buttarsi, trattando l’argomento con eleganza e ironia. “Bevevo due gin tonic prima di entrare in scena, non dovevo assolutamente pensare a quello che stavo andando a fare. Era proprio una lezione su quell’argomento, ma trattata con leggerezza. Il mio personaggio mostrava le varie tipologie: quello segato, il doppio 69, il simplex, partendo sempre da un disegno alla lavagna o da una spesa di ortaggi per spiegare come si fa”.

Il successo e le difficoltà dopo Un medico in famiglia

Savino ha riflettuto sul peso del successo ottenuto con Un medico in famiglia, confessando di aver temuto di restare intrappolata nel personaggio di Cettina. “Dopo il successo ho pensato: ‘Sì, era ora’. Ma dopo ho fatto fatica: se fai la caratterista ti associano sempre a quella cosa lì. Già nella seconda serie mi avvertivano che forse non avrei più potuto fare cinema. Meno male che ho continuato”.

Il rapporto con il cinema italiano e la condizione delle attrici

L’attrice ha espresso un giudizio critico sul cinema italiano, sottolineando come non dia molto spazio alle donne, a differenza della televisione. Ha raccontato di aver visto colleghe, anche molto brave, costrette ad attendere di essere fidanzate con un regista o produttore per ottenere ruoli importanti. “I primi passi per entrare nel mondo dello spettacolo li fai meglio se hai le gambe lunghe. Una volta, dopo un provino, mi fu detto che non avevo il profilo del naso adatto per fare Ofelia. Mi sembrò una strana scusa”.

Confessioni private: tradimenti, trasgressioni e la classifica dei baciatori

Sul fronte personale, Savino non si è tirata indietro nel parlare delle sue relazioni sentimentali e delle sue trasgressioni. Ha ammesso di essere stata più traditrice che tradita, spesso per noia, e di essere stata scoperta a causa del cellulare. Ha raccontato anche di aver vissuto una “cosa a tre” da giovane e di non aver mai fatto uso di droghe.

Un momento particolarmente ironico è stato quello della “classifica dei baciatori” sul set: Savino ha dichiarato che Enrico Brignano è stato il peggior baciatore, mentre Emilio Solfrizzi il migliore, e ha ricordato un bacio “vero” richiesto da Massimo Ghini prima di un ciak. Ha inoltre confessato di non amare le scene di baci sul set.

Un ritratto autentico e autoironico

L’intervista di Lunetta Savino a Belve si è distinta per la sincerità e l’autoironia con cui l’attrice ha affrontato temi delicati, alternando ricordi di carriera, battute taglienti e riflessioni sulla condizione femminile nel mondo dello spettacolo. Un incontro che ha confermato la sua capacità di raccontarsi senza filtri, mantenendo sempre uno sguardo lucido e ironico sulla vita e sulla professione.