GRAZIE LOREDANA! IL COMMENTO DELLA PSICOTERAPEUTA ELISA CAPONETTI AL FESTIVAL DI SANREMO

2 min read

Il Festival di  Sanremo si è appena concluso ed è indiscutibile che sia un punto di riferimento e di aggregazione per il nostro Paese.


Per una settimana sembra stopparsi tutto e dopo che l’effetto “frullatore” inizia a diluirsi iniziano le prime vere riflessioni sulle canzoni e sul messaggio che hanno insito.

Interessante e coinvolgente il parere della psicoterapeuta Elisa Caponetti, che da sempre si batte contro la violenza sulle donne e di genere, ecco le sue parole:

“E come accade tutti gli anni Sanremo riscuote consensi e contestazioni.
E’ normale sia così. Tanto si è detto e tanto ancora si dirà.
Tra i molti cantanti che hanno preso parte alla kermesse musicale,
merita sicuramente grande attenzione Loredana Bertè, artista
poliedrica dalla personalità complessa che riesce sempre ad
incarnare e a racchiudere in sé una molteplicità di aspetti.
All’apparenza dura e tosta ma al contempo fragile e capace di
regalarci grandi emozioni. Si è sempre messa a nudo donando al
pubblico il proprio mondo interiore: dolori, fragilità, insicurezze.
Ha sempre avuto la forza di mostrare la sua unicità sapendosi
discostare da una visione di sé artefatta e ha mostrato di saper
riscuotere consensi non conformandosi a stereotipi di massa. Sempre
autentica, diretta e sincera, non si è mai sottratta anche agli
attacchi ricevuti. Loredana Bertè sa esternare i suoi sentimenti e
le sue emozioni più profonde, dimostrando di essere sopravvissuta ai
dolori e alle ferite ricevute dalla vita. Spesso giudicata e
contestata, oltre che acclamata. Il suo testo “Pazza” dovrebbe
essere un monito per ognuno di noi: “Non
ho bisogno di chi mi perdona io, faccio da sola, da sola E
sono pazza di me Sì perché mi sono odiata abbastanza”.

La 
capacità di sapersi perdonare e riappacificare è un auspicio per
tutti. Sapere credere in se stessi, riconoscere il proprio valore,
uscire dai giudizi degli altri, la forza di accettare anche i propri
errori accogliendoci per come realmente siamo e riconciliandoci con
il passato. Spesso i peggior giudici di noi stessi siamo proprio noi!
Il bisogno di accettazione ci espone a dipendere maggiormente dal
giudizio degli altri, modellando la nostra personalità più per
rispondere alle aspettative e alle pressioni sociali che non a noi
stessi, divenendo così più fragili e maggiormente dipendenti dagli
altri andando a strutturare oltre che un falso sé anche false
relazioni cadendo vittime di agiti manipolativi e rapporti tossici.
Tutto ciò ci espone maggiormente anche a subire possibili agiti
violenti.

In un mondo che ci spinge all’omologazione e al valore superficiale
delle cose e delle persone e che facilmente ci espone agli attacchi
esterni, recuperiamo la forza di riconoscere il nostro valore senza
dare agli altri il potere di abbatterci. 
 
Grazie
Loredana!
 
 
Elisa Caponetti